Il treno EC 32 parte da Milano Centrale alle h 8,32 e arriva a Montreux alle 11,23.
In meno di tre ore si oltrepassano i confini Italiani, passando per il lago Maggiore e attraversando il tunnel delSempione, si arriva in questo luogo incastonato nel verde. Appena scesi dal treno ci si trova subito di fronte al bellissimo lago Lemano.
Circondata dalle alpi e dai vigneti, la piccola città è (in parte) manifestazione della Svizzera più snob formata dai così detti yuppies che frequentano i ristoranti e gli alberghi extralusso della zona. Questi individui fanno parte dellaclasse alto-borghese incline a sfoggiare grandi macchine, orologi luccicanti, pashmine “fru- fru” e a nutrirsi principalmente di cioccolata e formaggio con i buchi.
Montreux col passare del tempo è diventata il luogo di contrapposizione tra questa classe blasé e gli hippy che iniziavano a frequentare la piccola cittadina diventata musicalmente famosa per quanto accaduto a Frank Zappa: durante una sua esibizione nel casinò di Montreux, insieme alla band The Mother of Invention, un razzo segnalatore colpì la struttura e provocò un incendio che distrusse l’intero edificio.
L’evento viene ricordato oggi come uno dei più rappresentativi della Montreux degli anni ’70, diventata in quegli anni una delle mete più apprezzate dalla scena rock mondiale.
Sol-Si-Do. Queste sono le note del riff di Blackmore, chitarrista dei Deep Purple, che compongono un famoso pezzo rock ispirato proprio da quanto successo durante quell’esibizione di Frank Zappa.
Stiamo parlando di Smoke on the water.
“Frank Zappa and the Mothers were at the best place around – But some stupid with a flare gun – burned the place to the ground- Smoke on the water, fire in the sky…”
Frank Zappa e i The Mothers erano in una posizione migliore ma qualche stupido con una pistola a razzi incendiò l’edificio radendolo al suolo.
Fumo sull’acqua, fuoco nel cielo.
Montreux, però, iniziò a proporre musica molto prima dell’incendio del casinò.
Raymond Jaussi, direttore dell’ente per il turismo, decise di dare una botta di vita a questa città così calma e noiosa, inaugurando, nel 1961, il Festival della rosa d’oro a cui parteciparono i Doors e i Queen.
Nel 1967 venne inaugurato anche il Montreux Jazz Festival, contraddistinto da un ampio programma musicale gratuito con l’esibizione di centinaia di artisti in locali, terrazze, caffè, treni e battelli: un’autentica festa popolare e coinvolgente della durata di sedici giorni.
Nel 1969 inoltre venne proposto un altro grande evento, il Montreux Super Pop, con al protagoniste ancora una volta le migliori rock stars del mondo: Rolling Stones, Deep Purple, Led Zeppelin, Santana, Yes, Pink Floyd.
Così la musica col passare degli anni si è inesorabilmente legata alla città.
A Montreux tutto sembra melodia, l’ambientazione naturale trasmette una pace dei sensi che non si allontana molto dal “nirvana” raggiungibile ascoltando della buona musica.
Freddie Mercury, trovatosi a Montreux per esibirsi con i Queen, finì per innamorarsi di questa piccola città che definiva: “ il luogo adatto per trovare la propria anima”. Acquistò lo studio di registrazione “Mountain Studio”.
Qui ,ispirato dalla bellezza del luogo, compose il suo ultimo album con i Queen, Made in Heaven; la copertina mostra sullo sfondo proprio il lago, simbolo di una tranquillità quasi celestiale.
Freddie era alla ricerca di un qualcosa che l’avrebbe potuto avvicinare al misterioso mondo dell’aldilà; durante la creazione di Made in Heaven, nel 1991,la sua malattia era in fase avanzata. In questo stesso periodo affittò la Lake House, una piccola casa in legno sulle rive del lago, diventata oggi uno dei punti più visitati di Montreux , grazie anche alla statua eretta lì vicino proprio in onore del grande leader dei Queen, sempre adornata con fiori portati dai numerosissimi fan che visitano il luogo.
Tutto ciò ha contribuito a rendere Montreux, oggi, un luogo famoso nel mondo per gli eventi musicali e non.
E anche se Freddie non potrà più esibirsi, the show must go on.