Sembra davvero impossibile immaginare il mondo della musica rock senza i Pixies, band unica in un panorama che –tra la fine degli anni ’80 ed i primi ‘90– ha vantato centinaia di gruppi genericamente catalogati come grunge. Ad oggi la loro originalità ed il loro sound risultano freschi, attuali. Ascoltate l’album “Doolittle”, dell’89: è passato un quarto di secolo…e suona come se la band originaria di Boston l’avesse dato alle stampe mentre stiamo qui a parlarne! A metà tra hardcore-punk e rock alternativo, questo capolavoro appare in tutte le classifiche dei migliori album di sempre ed ha rappresentato per molti un punto di riferimento –specie per la singolarità compositiva– tant’è che anche Kurt Cobain ne riconobbe addirittura l’influenza sulle dinamiche di realizzazione della sua “Smells Like Teen Spirit“.

Lasciatisi alle spalle i primi lavori prodotti da Steve Albini (l’EP d’esordio “Come On Pilgrim” e “Surfer Rosa”, “miglior album del 1988” secondo prestigiose testate quali Melody Maker e Sounds), nell’aprile 1989 i Pixies tornano a far parlare di sé pubblicando “Doolittle”, per l’inglese 4AD che appena un mese prima aveva dato alle stampe il singolo“Monkey Gone To Heaven”. Il nuovo lavoro possiede grande intensità strumentale e melodica, rappresentando una sorta di ‘luogo’ d’incontro per elementi di pop psichedelico e tracce sia di hard-rock che di post-punk britannico; considerevoli, poi, i testi suggestivi per la sottile ironia e la vena surreale. “Doolitte” si apre con il forzuto incedere di “Debaser” (più serrato in “Wave Of Mutilation“) per poi passare a brani energici come “No.13 Baby“. Non mancano gli episodi psicopatici (vedi “Mr.Grieves” e “La La Love You“) e quelli più melodici (“Here Comes Your Man” a “There Goes My Gun“) nonché le urla in “stile Pixies” qui presenti in “Tame”. D’un certo effetto le ballate nervose e sostenute come “Hey” e la chiusura con “Gouge Away” (l’ultimo dei quindici brani componenti la tracklist). Le tracce che comunque marchiano “Doolitle” più d’ogni altra restano però la stralunata “Wave Of Mutilation” e “Monkey Go To Heaven“, vera e propria chiave di volta dell’intero disco, costruita su due semplici accordi ripetuti per tutta la lunghezza del brano (!!).

L’album –nonostante non riscosse un effettivo successo di vendite– spedì i Pixies dritti-dritti nel firmamento dell’indie-rock ma anche del rock mondiale: prova ne fu la considerevole notorietà in Inghilterra e le rilevanti posizioni nelle classifiche dei college USA (gli stessi che, tempo prima, il leader Black Francis aveva bistrattato). In ognuna delle song contenute in “Doolittle” è impossibile trovare difetti o melodie che non siano irresistibili: e forse anche per questo il quartetto Francis-Santiago-Deal-Lovering le suonò, in pratica, quasi tutte in occasione delle svariate esibizioni live in giro per il mondo, permettendogli di ottenere il titolo di “miglior gruppo dell’anno” dalla rivista Rolling Stone. Purtroppo dopo quest’album cominciò la parabola discendente della band che –nonostante gli ottimi “Bossanova” del ’90 e “Trompe Le Monde” del ’91 nonché un lungo e prestigioso tour comprendente anche le date come supporter degli U2 nello “ZooTV tour”– si concluse (nel ’93) con lo scioglimento annunciato da Black Francis in un’intervista per la BBC Radio.

Oggi, dopo una lunga assenza –non considerando alcune temporanee “prove” di reunion e le prime anticipazioni dei tre recenti EP1, EP2 e EP3–, i Pixies sono tornati: dal prossimo 23 aprile sarà infatti disponibile l’attesissimo album intitolato “Indie Cindy“, registrato ancora una volta con l’aiuto di Gil Norton, già produttore anche di “Doolittle“. Ma dei toni di quest’ultimo album c’è ben poco ed appare lontana qualsiasi possibilità che i nuovi Pixies –senza la bassista Kim Deal che li ha abbandonati l’estate scorsa– possano replicare il loro pionieristico passato o la grandezza di album come “Doolittle”, fondamentale –assieme a “Surfer Rosa”– per lo sviluppo di tutta la scena alternative/indie-rock degli anni Novanta.

Magazine - Other articles

Su questo sito usiamo i cookies. Navigando accetti.