Era il 20 febbraio 1980, il mondo dell’Hard Rock subì una grande perdita, Bon Scott, cantante della band australianaAC/DC, morì.
Per la band fu un periodo duro e di grandi decisioni, Scott era considerato il marchio di fabbrica della band grazie alla sua particolare voce graffiante, e sicuramente non era un’impresa facile trovare un degno sostituto.
Dopo circa due mesi di riflessioni e di ricerche i fratelli Young incontrarono un caro amico del loro ex compagno, quest’ultimo rispondeva al nome di Brian Johnson.
La band era di nuovo in circolazione e questa volta nessuno li avrebbe fermati.
Il 25 luglio 1980 la nuova formazione esordisce con l’album che avrebbe sancito il successo mondiale della band, parliamo di Back in Black, nominato disco diamante con le sue 50 milioni di copie vendute, è ancora oggi uno degli album più famosi della storia del rock.
La sua copertina nera in segno di lutto è un chiaro segno di come l’intero album è da considerarsi come un tributo all’ex cantante della band.
L’album si apre con gli inconfondibili rintocchi di campana della famosa Hells Bells, toni cupi e minacciosi caratterizzano questo pezzo, che più di tutti gli altri sembra essere stato scritto in memoria di Bon.
Seguono Shoot To Thrill e What Do You Do For Money Honey, che con il loro irrefrenabile ritmo e riff veloci ed incalzanti riescono a conquistare il pubblico con facilità.
Givin’ The Dog A Bone è la quarta traccia del concept album, Angus Young sfoggia la sua grande bravura con un assolo mozzafiato accompagnato dal fratello Malcolm Young con un riff trascinante.
Eccoci giunti alla title-track, Back in Black è senza dubbio una delle canzoni più celebri dell’intera carriera degli AC/DC, il suo riff è leggenda e ancora oggi è una delle canzoni più suonate al mondo.
Il nuovo cantante Brian Johnson sembra essersi integrato perfettamente all’interno della band, la sua voce aggressiva e graffiante è una vera esplosione di energia, è il membro ideale per un gruppo come gli AC/DC.
You Shook Me All Night Long, è forse la canzone più commerciale del disco, grazie al suo famosissimo chorus e il suo assolo leggendario riesce a conquistare facilmente uno dei primi posti in classifica nella Billboard Hot 100.
L’album si conclude con Rock ‘n’ Roll Ain’t Noise Pollution, un vero e proprio inno al Rock ‘n’ Roll, questo pezzo di distacca dai precedenti perché caratterizzarto da un ritmo più lento e sereno con degli accenni al blues.
Solo una band come gli AC/DC, nel momento più difficile della loro carriera, è riuscita a creare quello che forse è il loro lavoro migliore.
La loro perseveranza ed energia li ha premiati e proiettati definitivamente verso il successo mondiale regalando al mondo dell’Hard Rock un pezzo di storia come pochi, un vero e proprio capolavoro.