Se tante sono le icone femminili che hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi la storia del rock, non da meno sono i look e le tendenze che le hanno accompagnate nelle loro grandi carriere e negli innumerevoli successi il cui filo conduttore è sempre stato saldato da perfomance originali e da talento da vendere. Da Janis Joplin ad Avril Lavigne, non dimenticandoci di Debbie Harry e Joan Jett per finire con la grande Amy Winehouse, ripercorriamo i vari stili  che hanno costituito l’emblema in fatto di abbigliamento e make-up e che si sono susseguiti lasciando un segno nelle epoche e generazioni di quel e di questo tempo. Siamo sul finire degli anni ’60 e la regina bianca del blues, Janis Joplin, portava sulla scena uno dei più grandi pezzi rock, ”Piece of my heart”. Al viso acqua e sapone e i capelli arruffati ha sempre accompagnato e preferito i pantaloni alle gonne o vestiti, donandoci e donando a se stessa però un tocco di vivacità con quegli occhialoni tondi che tutti ricorderanno e abbinando ad un look trasandato lunghe collane o capi stravaganti come piume colorate, perline e centrini indossati come poncho. Con uno stile senza corsetti e rossetti, la Joplin era figlia di un miscuglio di modi e sensazioni diversi che s’integrava perfettamente con gli ideali di quegli anni tanto da far di lei il simbolo della donna emancipata e dello stile hippy con il loro slogan “Peace and Love”. Che dire? “Davvero una di quelle normali strane persone”, la cara Janis, come amava definire se stessa. Poco dopo la scomparsa prematura della Joplin, da li a poco, un’altra grande donna  avrebbe calcato la scena ignorando del tutto chi sarebbe diventata. Patti Smith, protagonista del proto-punk e della New wave e donna dalla personalità completa e pervasa dallo spirito di chi l’ha preceduta prima di lei (da Lou Reed a Bob Dylan, da Janis Joplin a Jim Morrison), è un’artista a 360 gradi e donna più casual in fatto di moda. E’ da 40 anni, infatti, che abbraccia un unico stile e cioè quello maschile. Capelli lunghi spettinati, stivaletti, cappelli, completi da uomo, cravatte, camicie bianche oversize e giacche lunghe sono da sempre i suoi compagni più fedeli. Sarà forse questa sua semplicità che la rende un’icona di stile ancora oggi? Una cosa è sicura: quando si parla della sacerdotessa del rock bisogna solo inchinarsi e togliersi il cappello! Ma i magici anni ’70 sono anche gli anni in cui si fa strada la bellissima e sexy Debbie Harry che nel 1974 fondò insieme al suo fidanzato storico Christopher Stein la band “Blondie”. Il suo spirito ribelle non passa di certo inosservato: elementi glam, fasce, tute con paillettes e jeans a vita alta le hanno dato un tocco glam rock tanto da renderla la bionda più sexy della storia punk rock. E che dire di Joan Jett? Anche lei, influenzata fortemente dal glam rock e punk rock, a partire dagli anni ’90 divenne fonte d’ispirazione per tutte quelle band al femminile rappresentatrici dell’alternative rock e per quelle ragazze che attraverso il rock si ribellavano alle tradizioni e consuetudini sociali. Chi non ricorda i suoi  giubbotti di pelle ora rosso, ora nero e le sue spalline imbottite? D’altronde Joan  è sempre stata se stessa e,  come canta nella sua canzone, “bisogna fregarsene  altamente di una brutta reputazione perché siamo in una nuova generazione ed una ragazza può far ciò che vuole”. E cosi il suo look da perfetta ragazzaccia e il caschetto nero scompigliato di  “I love Rock ‘n’ Roll “ sono stati per tanto tempo il suo marchio e biglietto da visita per una vera rocker. Chi non passava inosservata invece per i suoi hairstyle davvero folli, con chiome ribelli cotonate e colorate era  Cyndi Lauper. Famosa per lo stile cosiddetto “a pezze”, amava indossare abiti appariscenti accompagnandoli a collane di perle, bracciali, borchie e calze a rete che le davano un tocco gitano, folkloristico e divertente. La creatività della Lauper è stata sempre una ventata d’aria fresca per tutte le ragazze di quegli anni che volevano solo divertirsi senza tanti fronzoli. Arriviamo agli anni ’90 e ad un’altra straordinaria artista, nonché cofondatrice degli Evanescence: Amy Lee. Col suo stile gotico sembra ricordare vagamente Siouxsie Sioux, icona glamour del gothic-punk e da un look eccentrico in stile bondage. Amy Lee però fa suo il gothic style tanto da  rendersi unica e una delle più copiate negli ultimi anni. I suoi capi metal accompagnati, ora da elementi dark, ora da elementi tipici dell’epoca vittoriana (come i corsetti) si contrappongono e si confondono ad un viso pallido che sembra perfettamente  incarnare e  raffigurare una trasposizione di Tim Burton. Un look davvero molto teatrale e spettrale quello di Amy Lee. Oggi si assiste all’ascesa di nuovi volti, sicuramente più aggraziati e femminili rispetto alla mascolinità di Patti o alla semplicità di Jonis,  frutto anche di tempi e tendenze espressive diverse, in cui spesso libertà e ribellione si esprimono e si accompagnano a teste colorate e corpi tatuati; un’epoca in cui a volte un ciuffo colorato rosso o blu  può rappresentarci ed esprimere chi siamo più di tante parole che per quanto vissute e ricercate a volte non bastano a cogliere il senso della vita. Trucco sexy, ciocche di capelli rosa e verdi, converse,guanti e borchie sono le caratteristiche della bella Avril Lavigne, la ragazzina canadese in cui confluiscono tendenze emo e vecchi clichè del punk anni ‘70 e a cui si sono ispirate e s’ispirano molte teenager dal 2000 ad oggi. E per finire non possiamo non ricordare la grande Amy Winehouse. Chi meglio di lei può rappresentare un’icona dallo stile inconfondibile? Con la sua voce black, nuda e blues  ha stregato milioni di cuori. Amante di un look dal gusto retrò che ricorda gli anni ‘50 e uno stile evergreen, ha influenzato molto la moda restando fonte d’ispirazione ancora oggi. Come dimenticare la sua bellissima pettinatura cotonata sulla sommità della testa ed il suo eyeliner nero marcato con virgola all’insù alla fine dell’occhio? E i suoi tatuaggi e il piercing sopra il labbro? E gli abiti anni ‘50 e ‘60 sempre col reggiseno in contrasto da cui fuoriusciva un prosperoso decolletè? Insomma una vita breve ma intensa, piena di successi ed eccessi, la cui sopravvivenza è stata sempre sul filo di un rasoio.  In fondo è la vita che  c’insegna che ogni uomo è destinato ad un epilogo diverso, alcuni vengono semplicemente messi da parte per poi ricomparire sulla scena, altri scompaiono nel nulla dissolvendosi come un sogno e altri ancora resteranno per sempre nelle segrete dei tempi. Questo è quello che accade anche alla moda: “la moda passa,lo stile resta” è la grande Coco Chanel a sostenerlo. Lo stile ci rende unici; il modo con cui s’indossa un abito, con cui si porta un accessorio, un’acconciatura o una cravatta può renderci insostituibili e ognuna di queste artiste, lasciatemelo dire, ha saputo esserlo, interpretando la vita con originalità e  lasciando ai posteri un lascito indimenticabile.

 

 

 

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