Questa è la storia di chi è nato nella povertà e nonostante sia uno dei nomi più importanti di sempre del cantautorato americano, conduce una normale vita da ex operaio edile; è la storia di chi, senza saperlo, ha composto canzoni diventate simbolo di lotta contro l’apartheid;

è la storia di chi morto suicida, quando il successo gli ha arriso è risorto: insomma è la vita di Jesus Rodriguez

A dirla così, e con un nome del genere, sembrerebbe il titolo di un colossal anni ’50, con tanto di “attore-adone” dalla recitazione impostata e dalla voce declamatoria; nulla di più lontano invece.

La persona in questione – o meglio il personaggio – è un agile e giovanile settantunenne dal viso e le mani solcati dalla fatica, dalla pelle bruna e di origini native americane; e questa la sua storia.

Jesus “sixto” Rodriguez è un’apparizione fugace nella Detroit di fine anni ’60, torre di babele dove operai provenienti da tutte le Americhe, “sostenevano”, come Sisifo, lo sforzo industriale per il “comune benessere” dell’America e che nel dopo lavoro affogavano la loro alienazione in vecchi e cadenti bar di periferia al suono di una chitarra di un qualunque sconosciuto. Nel 1970  pubblica con la neonata Sussex Record l’album Cold Fact, eco degli anni passati a suonare nei bar, album che vive di storie di ingiustizia, di solitudine e fatica, di dipendenza da eroina, unica via di fuga possibile, ed un anno dopo, pubblica Come from Reality; ma entrambi gli album vendono pochissime copie e la casa discografica rescinde immediatamente il contratto.

Così jesus comincia a lavorare come operaio, accantonando la sua carriera nata morta ma non la chitarra e continuando, tra un dopo lavoro e l’altro, a cantare le sofferenze della sua gente e trovando tempo persino per correre come  sindaco e laurearsi.

Ma nel frattempo,  in un’altra parte del mondo, in Sud Africa, le parole di Rodriguez, danzano sulle labbra di protestanti contro l’apartheid, ispirano generazioni di cantanti e band impegnate politicamente, non c’è movimento di protesta o beffa ad uno sbirro che non risuoni della musica e delle parole di “Sixto”, diventato oramai icona di Libertà e che una leggenda vuole morto suicida. La sua fama cresce in maniera esponenziale, inutile dire che i vampiri discografici in qualche modo ne intascano le royalties e ne cominciano le stampe: in poco tempo a sua insaputa Cold FAct è disco di platino in Sud America.

Ristampato nel 1991 generata un’ondata di curiosi e amanti dai quali parte per iniziativa di alcuni la ricerca delle circostanze della sua morte. In realtà si verrà a scoprire che Rodriguez alloggia in un tugurio, e “si gode” la ricompensa di aver venduto le sue braccia e la sua giovinezza allo Zio Sam, in stato indigente senza tv né riscaldamento.

Rodriguez, risale sul palco con un agio che non ha mai perso, dimostra un rapporto con il pubblico come di chi ha sempre solcato le scene. I proventi per questa “nuova attività” fruttano ad oggi milioni di dollari, i suoi tour sono programmati fino al 2014, ma come rarissimamente accade, Jesus, se lo si andasse a trovare, lo si troverebbe sempre a Detroit, nella sua città e tra la sua gente a condurre con sobrietà la sua “normale vita”.

Se proprio dovete credere alla fandonia Self-made-man guardate a Rodriguez come esempio anziché ad impettiti petrolieri obesi che puzzano di sigaro!

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