L’Italia, per fortuna, non è solo quella che ci viene sciorinata dai mass-media. Questo vale per la politica, ma anche per la musica e la cultura. Oltre ai vari talent show, rotocalchi e riviste ignoranti c’è molto d’interessante da scoprire. Dietro le luci dello showbiz c’è un movimento che ribolle e che viene spinto da molte persone che investono tempo e denaro e credono nelle piccole realtà musicali.
Torino è una delle città dove più si vive l’atmosfera alternative & underground. Già oggi è una bella realtà, ma l’obiettivo della capitale sabauda è crescere e diventare nel corso di pochi anni uno dei principali centri di riferimento musicale europeo spaziando dalla new wave all’eletttronica.
Sono state le istituzioni a spingere per prime in questa direzione. Infatti nel 1978 su progetto del Comune di Torino, è stato attivato il Progetto Musica che ha come obiettivo la documentazione e la promozione della scena musicale del capoluogo piemontese, in continua evoluzione.
La principale iniziativa del Progetto Musica è: “Stati Generali del Rock”, rassegna con i migliori gruppi emergenti piemontesi, valida come selezione per “Italia Wave”, il più importante rock festival italiano; inoltre è stato sviluppato anche il portale “Musica in piemonte” (ex Torino Rock) su internet, dedicato ai gruppi che vogliono avere spazio e risorse in rete.
Grazie anche a queste iniziative molti giovani con la passione per la musica possono trovare a Torino spazi in cui esprimersi. I locali più attivi e interessanti sono: le Officine Grandi Riparazioni, Hiroshima Mon Amour e Casasonica, un tempo fucina di lavoro dei Subsonica e ora label e luogo in cui si confrontano le più innovative idee musicali.
E’ chiaro che i musicisti vivono di live, sia per sbarcare il lunario sia per l’emozioni che un pubblico caldo sa regalare. Quindi il ruolo dei club è fondamentale. A Torino si è innescato un circolo virtuoso, per cui i gestori dei locali hanno buoni riscontri e quindi decidono di investire sempre di più nella musica dal vivo. In un clima di questo tipo i musicisti vengono messi alla prova e scatta anche un meccanismo di competizione-sinergica che fa molto bene alla qualità media della musica offerta. Tirando un po’ le somme, quindi, la scena di Torino è vivace, infatti intorno a Subsonica, Linea 77, Perturbazione, si sono riuniti moltissimi giovani artisti. Casacci produce, i Perturbazione producono. Il problema principale è spiccare il volo ed allargare il piccolo giro di fans che il giovane artista si è conquistato nella propria città. Inoltre quasi tutte le radio e le Tv nazionali danno pochissimo spazio agli artisti emergenti. Però, nonostante le difficoltà nel far breccia nella cultura media nazional-popolare (rivolta ad idolatrare il vincitore del talent di turno), Torino ha deciso di investire sulla new age, nella ricerca della qualità, sfidando la crisi globale e riuscendo ad ottenere ottimi risultati.
Oggi la città del gianduiotto deve essere considerata un esempio di successo.
Ma in fondo da Torino a Catania (sopra un furgone) la distanza non è poi così tanta.