All’età di nove anni per la prima volta mi capitò di ascoltare Smells Like Then Spirit e fu subito amore. Quel feel iniziale di batteria mi è entrato in testa e non è più uscito. Non so nemmeno io il perché, ma sta di fatto che ogni volta che l’ascolto ancora oggi, mi viene voglia di spaccare qualcosa, una sorta d’ istinto ancestrale. Spero sia capitato anche a voi, altrimenti potrei iniziare a preoccuparmi seriamente del mia salute mentale.
Di certo quello che trasmette principalmente Dave è una carica, una grinta e una voglia di vivere immensa.
La scomparsa di Kurt, nel 1994, lo segnò profondamente, ma superato un momentaneo periodo di crisi, tornò più forte e aggressivo che mai. I momenti di difficoltà esistono per tutti, la differenza sta nel come si reagisce.
Subito dopo il triste evento registrò in brevissimo tempo una demo con quindici pezzi con il nome di “Foo Fighters”. In questa demo suonò tutti gli strumenti in quasi tutti i brani e gettò le basi di un progetto che oggi ha riscosso un successo mondiale. Grohl non voleva però iniziare una carriera solista, e si diede da fare per cercare altri musicisti da inserire all’interno del suo nuovo gruppo. Accettarono l’invito, il chitarrista Pat Smear ( turnista durante i tour dei Nirvana), e due membri dei Sunny Day Real Estate, il bassista Nate Mendel e il batterista William Goldsmith.
Durante le sessioni di registrazione del secondo album dei Foo Fighters, Dave accusò Goldsmith di non impegnarsi e sforzarsi abbastanza durante la fase di composizione, come lui avrebbe voluto, e quindi decise di ri-registrare lui stesso alcune parti di batteria.
Gli sforzi videro la luce nel maggio del 1997, con l’uscita del secondo album The Colour and the Shape, che portò la band ad essere sempre presente su tutte le radio che trasmettevano rock. In questo album sono presenti brani, tra i quali Everlong, My Hero e Monkey Wrench che sono passati alla storia.
Quello che più mi affascina, comunque, di Grohl è il suo essere propositivo, ironico e mai autocelebrativo. Io sarò sempre grato a Dave Grohl , e lo ripeto, anche perché mi trasmette molta positività e tantissima voglia di fare. Per capire meglio il suo personaggio vi riporto, di seguito, alcuni aneddoti curiosi della sua vita:
-Quando il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha usato la sua canzone Times Like These nella campagna elettorale del 2004, subito Grohl si è dichiarato pubblicamente supporter del rivale John Kerry e si è esibito in performance acustiche ai suoi comizi.
-Ha usato un premio Grammy come fermaporta: «Per la maggior parte del tempo ho usato il Grammy per tenere aperta la porta della mia camera da letto. Adesso lo tengo su uno scaffale».
- Avrebbe voluto suonare la batteria per i Led Zeppelin. Fin da bambino Dave, pensava che l’avrebbe potuto fare. Conosceva ogni canzone, dall’inizio alla fine.
In effetti così è stato. Durante un concerto, nel 2008, dei Foo Fighters alla Wembley Arena di Londra ad un certo punto, verso la fine, Jimmy Page e John Paul Jones dei Led Zeppelin sono saliti a sorpresa sul palco e hanno suonato con la band americana due pezzi.
Hanno eseguito insieme i classici “Rock’n’Roll” con Dave alla batteria (felice come un bambino davanti ad un gelato) e “Ramble On”. Il pubblico ovviamente è andato in delirio. Un evento eccezionale, specie perché non annunciato. Vengono i brividi solo a pensare di essere lì in un momento del genere. Alla fine dell’esibizione, il leader dei Foo urlava nel microfono: “Benvenuti nel giorno più bello della mia vita!”.
Dave è un treno che non si ferma mai, sempre aperto a nuove esperienze come dimostrano le sue innumerevoli collaborazioni.
Nel 2002 accetta l’invito da parte di Josh Homme dei Queens of the Stone Age, e aiuta la band per la registrazione dell’album Songs for the Deaf (Grohl appare anche nel video del singolo No One Knows, uno dei miei brani preferiti) e partecipa, sempre con loro, ad un breve tour in America.
Nel 2000 la band chiede la collaborazione di Brian May dei Queen, per la registrazione di una cover dei Pink Floyd, Have a Cigar. I buoni rapporti fra le due band portarono Grohl e Taylor Hawkins ad accompagnare Brian May e Roger Taylor (batterista dei Queen) nell’esibizione per la Rock and Roll Hall of Fame nel 2001, dove eseguirono il pezzo Tie Your Mother Down, con Grohl alla voce in sostituzione di Freddie Mercury.
Senza dubbio un personaggio istrionico, che nonostante abbia ottenuto successi e riconoscimenti a livello mondiale, è sempre alla ricerca di nuovi stimoli e avventure. Forse è proprio questo il suo segreto. Noi attendiamo con ansia l’uscita del nuovo album dei Foo Fighters prevista per questo 2014 definito dallo stesso Dave “rivoluzionario”.